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Continua il conflitto Stato-Regioni sul Bollo Storico: l’aggiornamento della situazione

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Oggi – 22 novembre 2016 – la Corte Costituzionale avrebbe dovuto esaminare il ricorso del Governo contro la Provincia Autonoma di Trento riguardante la Legge sul bollo per i veicoli ventennali emanata dalla Provincia stessa. Avrebbe, diciamo, perché l’udienza è stata rinviata al prossimo marzo – non conosciamo i motivi del rinvio. In ogni caso abbiamo pensato che sia opportuno fare il punto su una situazione che definire intricata è quantomeno un eufemismo.

Da quando a fine 2014 il Governo decise l’abrogazione del bollo ridotto per le auto youngtimer alcune Regioni – ribelli o lungimiranti, a seconda dei punti vista – hanno ripristinato queste agevolazioni mediante l’introduzione di normative proprie. Di conseguenza, nel corso di questi due anni, si è creata una situazione frammentaria ulteriormente complicata dai ricorsi che il Governo ha presentato contro alcune delle normative regionali, lamentando un difetto di competenza delle Regioni stesse in materia fiscale (ricorsi promossi contro Basilicata, Umbria, Veneto, Provincia di Trento e Sicilia).

Non solo, il quadro diventa ancor più complesso quando si scopre che le leggi di Lombardia, Emilia Romagna e provincia autonoma di Bolzano – che prevedono agevolazioni per le ventennali – sono riuscite “a farla franca”, evitando il vaglio della Corte Costituzionale. Come? Semplice, queste amministrazioni continuano ad applicare leggi entrate in vigore prima della legge di stabilità, e i tempi per presentare il ricorso da parte dello Stato (60 giorni) sono ovviamente decorsi. Il che, sia detto per inciso, ha creato una zona franca la cui esistenza pone non pochi problemi, sia per il differente trattamento fiscale applicato ai cittadini, sia in confronto ai dettami dell’UE sulla libera circolazione di beni e merci.

Insomma, un vero puzzle normativo, nel quale vorremmo mettere un pò d’ordine. Vediamo dunque come possiamo catalogare le regioni in base alla loro situazione.

REGIONI SALVE: Lombardia, Emilia Romagna e Provincia di Bolzano.
Sono le amministrazioni la cui legislazione, pur essendo contraria alla norma statale, non può più essere impugnata.

REGIONI SOSPESE: Veneto, Sicilia e Provincia di Trento.
Sono le Regioni in attesa di giudizio da parte della Corte Costituzionale. In attesa della pronuncia le agevolazioni permangono, ma una sentenza contraria potrebbe annullare anche retroattivamente gli effetti delle suddette leggi regionali.

REGIONI (CON)DANNATE: Basilicata.
Sono le regioni a cui la Corte Costituzionale ha dato torto e in cui, di conseguenza, vige la legge statale. Teoricamente la lista dovrebbe comprendere anche l’Umbria, che tuttavia è tornata sui propri passi prima della sentenza.

REGIONI CON L’AIUTINO: Lazio, Piemonte, Toscana e Umbria.
Queste quattro amministrazioni, per evitare problemi con il Governo, hanno deciso di limitare le agevolazioni per le auto ventennali, concedendo uno sconto del 10% sulla tassa di proprietà (per legge è previsto che le Regioni possano applicare un più o meno 10% alle tariffe nazionali).

REGIONI FERME: Abruzzo, Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Valle d’Aosta.
Tutte le regioni dell’elenco, la maggior parte, si sono adeguate alla legislazione statale, concedendo i benefici ai soli veicoli con trent’anni d’età. A onor del vero, in molte di queste regioni c’è stato un acceso dibattito sull’argomento e tentativi di miglioramento della situazione, ma per vari motivi non si è verificata l’opportunità per agire in via definitiva.

Quello che emerge da un quadro tanto complesso è soprattutto la situazione di sostanziale disparità tra cittadini, a seconda della Regione di residenza. Una situazione che può cambiare radicalmente soltanto se a livello statale ci sarà un ripensamento complessivo della normativa, che restituisca ai proprietari di auto e moto storiche youngtimer il diritto di conservare questi veicoli ad un costo ragionevole.

A tal proposito – ma ne parleremo a breve con un articolo dedicato all’argomento – all’interno della legge di stabilità saranno discussi alcuni emendamenti che mirano a ripristinare il bollo ridotto per questi veicoli: questo è anche il frutto di due anni di intensi scambi intrattenuti dal nostro presidente, Rossano Nicoletto, per sensibilizzare i parlamentari epolitici di quasi tutti gli schieramenti e gli addetti ai lavori, unito all’azione di tutto lo staff RIVS, senza dimenticare quella di altri club e appassionati. Emendamenti che – se accolti dal Parlamento – potranno rappresentare una svolta importante per il collezionismo in Italia. 

Chiudiamo rinnovando l’invito ai tanti appassionati italiani a non rimanere con le mani in mano. Mai come oggi il vostro supporto è fondamentale! Il sito www.bollostorico.it, nato dall’iniziativa di RIVS, di due club federati ASI e del Lamborghini Club Italia è la più importante piattaforma di raccolta firme a sostegno della nostra passione. Più firme raccoglieremo, più incisive saranno le nostre proposte, che mirano a ridare dignità ai proprietari di youngtimer e a quei veicoli che, per noi storici già oggi, lo saranno sicuramente domani.

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Aggioramento del 23 novembre: con la sentenza n.242/2016 la Corte Costituzionale ha abrogato la legge della Regione Veneto. Per maggiori info clicca qui

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