Le agevolazioni al bollo delle youngtimer restano invariate in tutto il territorio italiano, nonostante si fosse temuto per il peggio. È di appena due giorni fa la notizia che il Senato ha bocciato l’emendamento proposto da Fratelli d’Italia per l’abrogazione del cosiddetto “superbollo”. Era quindi questione di tempo prima che fosse discusso l’emendamento presentato dal Movimento 5 Stelle che prevedeva la soppressione dei benefici delle auto ventennali (ovvero di età compresa tra i 20 e i 29 anni).

Bollo auto: restano agevolazioni ventennali
La svolta. Le commissioni Finanze e Lavoro riunite hanno respinto l’emendamento del movimento pentastellato, facendo sparire tutte le paure dei tanti appassionati e collezionisti del settore. Le agevolazioni al bollo delle ventennali sopravvivono, nelle misure disposte da ciascuna Regione. La tassa di circolazione delle youngtimer infatti varia di Regione in Regione, con tagli che variano tra il 50% e il 100%. Tali agevolazioni restano però ancora vincolate dal possesso del Certificato di Rilevanza Storica (CRS) rilasciato dall’ASI (o dagli altri quattro registri definiti all’art. 60 del CdS) con annessa annotazione sul libretto di circolazione. Una notizia che lascia comunque l’amaro in bocca, perché abbandona migliaia di appassionati ai lunghi tempi di attesa ed agli alti prezzi imposti dall’ASI.
Il presidente del RIVS Rossano Nicoletto si è dichiarato indignato dalla decisione dell’ASI di reclamare questa vittoria. L’ASI sarebbe colpevole, secondo Nicoletto, di non avere agito nell’interesse delle migliaia di appassionati quando nel 2015 lo Stato aveva eliminato le agevolazioni fiscali dei veicoli ventennali. “È merito dell’ASI – ha provocatoriamente dichiarato il presidente del RIVS – se nel 2021 ancora non siamo riusciti a ristabilire le agevolazioni che erano in vigore prima del 2014? Per questo non penso che l’ASI abbia un peso politico sufficiente per influenzare l’esito politico degli emendamenti del settore.”
Il “superbollo” sopravvive, ma non toccherà le auto storiche
Il “superbollo” resta in vigore nelle misure già definite dalla legge del 2012, quando l’allora governo Monti lo riformò con significativi cambiamenti rispetto alla legge del 2011. Tra questi, la riduzione della potenza da 306 CV a 252 CV (da 225 kW a 185 kW) e lo scaglionamento dell’importo in base all’età del veicolo. Questo significa che i veicoli dai venti anni in su con più di 252 CV (o 185 kW) continueranno a non essere soggetti al supplemento della tassa automobilistica (come invece era previsto nel 2011).