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The Rumble in the Jungle ovvero Governo vs Trento, chi ha vinto la sfida?

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Il 21 marzo scorso è stata una data molto importante per gli appassionati di motori storici. Quel giorno, infatti, è andato in scena un altro atto della lunga controversia tra Stato e Regioni in merito alle agevolazioni riservate alle youngtimer, o meglio alle agevolazioni che dovrebbero essere riservate alle youngtimer: l’udienza pubblica che ha visto frapporsi davanti alla Corte Costituzionale la Provincia Autonoma di Trento e il Consiglio dei Ministri.

La Provincia è una delle poche amministrazioni che è intervenuta con una legge che reintroduce le agevolazioni e, come già avvenuto in altri casi, lo Stato ha ritenuto necessario impugnare tale legge, segnalando alla Corte Costituzionale un difetto di competenza. In parole povere lo Stato sostiene che la Provincia Autonoma non ha il diritto di legiferare sul bollo e di conseguenza ritiene che gli effetti della legge provinciale siano nulli.

Come è andata? Come spesso capita in queste occasioni è difficile dare una valutazione – durante l’udienza le parti presentano le proprie considerazioni, ma i giudici non si esprimono – tuttavia a nostro parere la Provincia di Trento sembrerebbe avere le carte in regola per spuntarla. Lo Statuto delle Province di Trento e Bolzano infatti recita quanto segue

La regione e le province hanno facoltà di istituire con leggi tributi propri in armonia con i principi del sistema tributario dello Stato, nelle materie di rispettiva competenza. Le tasse automobilistiche istituite con legge provinciale costituiscono tributi propri. (art. 73 comma 1)

Un asso nella manica che tutte le regioni chiamate in giudizio finora non avevano, in quanto a statuto ordinario. Prima  di cantare vittoria, però, meglio attendere il parere dei giudici, la Corte ha dimostrato in questi anni una tendenza al centralismo che non va sottovalutata.

Molto interessanti anche i possibili risvolti che il risultato della controversia Trento/Governo avrà sull’altro contenzioso aperto: il ricorso dello Stato contro la legge della Regione Sicilia. In molti ci hanno segnalato che trattandosi di due regioni a statuto speciale è probabile che un’eventuale vittoria di Trento equivarrebbe a una vittoria della Sicilia, ma noi riteniamo che il passo non sia così automatico. Lo Statuto della Regione Sicilia infatti non prevede un articolo come quello sopra citato, inoltre la legge siciliana sul bollo presenta ulteriori criticità che abbiamo già avuto modo di sottolineare. Per ora la buona notizia è che l’udienza che riguardava lo scontro tra Sicilia e Stato è stata rinviata e questo potrebbe significare che i giudici vogliono meditare con attenzione prima di procedere.

Quello che è certo è che, al di là dei dilemmi da azzeccagarbugli – non ce ne vogliano i giudici della Suprema Corte – la situazione permane iniqua nei fatti, con regioni che continuano a mantenere le agevolazioni e sono intoccabili in virtù di leggi emanate prima della Legge di Stabilità 2015. Una situazione di forte disparità fiscale tra cittadini che distorce il mercato dei veicoli storici e che deve essere sanata.

Anticipiamo le critiche. A chi ci dice che è ora di fare qualcosa, che non basta scrivere, dibattere e informare, rispondiamo che l’informazione è la prima forma di protesta. Perciò vi invitiamo a diffondere questo e gli altri articoli che abbiamo pubblicato sull’argomento e a condividerli con più persone possibile: solo se riusciremo a far conoscere la situazione al di fuori del nostro ambiente ristretto potremo far ritornare il Governo sui propri passi. 

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