NUOVI AGGIORNAMENTI (26/11/2014): abbiamo ritrovato ulteriori emendamenti all'art.44 comma 31 del DdL Stabilità. In particolare segnaliamo una nuova proposta "pro ASI" (emendamento 44.2 Pagani) e due proposte di innalzamento a 25 anni (emendamento 44.230 Sottanelli e emendamento 44.290 Pagano). Segnaliamo inoltre che esistono almeno una decina di emendamenti che propongono la semplice abrogazione dell'articolo e il mantenimento dello status quo. Non è ancora possibile sapere come andrà a finire, ma sicuramente ci sarà battaglia su questa proposta di legge, a detta di tutti gli esperti di settore gratuitamente puntitiva e controproducente per tutti gli appassionati.
Nel marasma creatosi da quando il Governo, con il Ddl Stabilità 2015, ha proposto l’abrogazione dei commi 2 e 3 dell’Articolo 63 L.342/2000, tutti noi appassionati ci siamo sentiti un po’ smarriti. Forse a causa di tutta questa confusione, stava (quasi) per sfuggirci un’amena proposta di modifica del testo presentata alla camera dall’On. Sandro Biasotti.
L’emendamento, presentato il 5 novembre, si prefigge il nobile intento di salvare i veicoli ultraventennali dal pagamento della tassa automobilistica. Ma il testo affronta questo obiettivo con delle modalità quanto meno discutibili. Infatti, secondo questa proposta, i veicoli da salvare sarebbero solo quelli iscritti ASI, tutti i veicoli iscritti ASI, compresi ciclomotori e trattori. La proposta dell’Onorevole infatti recita quanto segue:
“sono considerati appartenenti alla categoria di veicoli con caratteristiche atipiche, ai sensi dell'articolo 60, del decreto legislativo 30 aprile 1992 n. 285, i ciclomotori e le macchine agricole di interesse storico e collezionistico, di cui risulti l'iscrizione al registro ASI”.
Una proposta che taglierebbe la testa al toro, è evidente, ma solo a favore dell’Avvocato Loi. Ma se il problema di questi ultimi quindici anni è stato lo strapotere di ASI – su questo punto siamo in pochi a non essere d’accordo – la proposta dell’on. Biasotti non farebbe altro che rafforzare ulteriormente questo strapotere. Con buona pace dei più elementari principi costituzionali, primo fra tutti la libertà di associazione.
Vogliamo come sempre pensare bene – omnia munda mundis: l’Onorevole deve essersi semplicemente fidato di un suggerimento sbagliato, il cui obiettivo è quello di salvare l'ASI, e non le storiche ultraventennali. Perciò per una volta ci risparmiamo la fatica di commentare oltre un testo che si commenta da sé. Ci limitiamo ad augurarci che in tanti vengano a conoscenza di questo emendamento e, soprattutto, che venga cassato al più presto.