Bollo veicoli ultraventennali: le 3 opzioni di pagamento

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Bene, anche quest’anno è quasi arrivata la fatidica data del 31 gennaio, giorno di scadenze, giorno di pagamento del bollo auto. Siamo tutti pronti? Possiamo andare? Beh, a dirla tutta, “pronti” non è esattamente la parola adatta. Infatti, dopo l’abrogazione dei benefici fiscali riservati ai veicoli ultraventennali, disposta dalla recente Legge di Stabilità, sono numerose le incognite sulle modalità di pagamento: non sono pronti i club, che molto spesso sono in difficoltà a consigliare i propri associati; non sono pronte le Regioni che sembrano andare ciascuna per la propria strada; SOPRATTUTTO, non sono pronti gli appassionati che, non certo per causa loro, si trovano incastrati in un limbo burocratico dal quale faticano ad uscire. 
 
Proviamo a immaginare cosa succederebbe a un cittadino/appassionato proprietario di un veicolo di età compresa tra i 20 e i 29 anni – per i veicoli trentennali tutto rimane invariato, almeno per ora – che domani si presentasse presso la delegazione ACI, l’Ufficio Postale o il tabaccaio più vicino a casa.
 
Uscendo di casa il nostro amico/contribuente si troverà davanti ad alcune opzioni molto diverse tra loro, sia nell’immediato, sia nelle conseguenze che potrebbero derivarne. Le scelte potrebbero essere quelle di:
 
Versare l’intera quota della tassa automobilistica – Pago e sono apposto, questo è il ragionamento che potremmo fare, ma è veramente così? Nelle regioni che hanno adottato alla lettera le nuove disposizioni della Legge di Stabilità questa scelta non farebbe una grinza, ma se la Regione dovesse successivamente adottare una legge che ristabilisce le agevolazioni anche ai veicoli ultraventennali? Siamo sicuri che una eventuale richiesta di rimborso verrebbe accolta? Inoltre, caso ancora più singolare, i sistemi informatici potrebbero essere ancora tarati con la vecchia legge: siamo sicuri quindi che un pagamento “pieno” sarebbe accettato?
 
Versare la quota  forfettaria della tassa di circolazione – Continuo a far valere il diritto che ritengo mi spetti o, se sono fortunato, che la mia regione ha confermato, dotandosi di una propria legge specifica, o “scordandosi” di abrogare la Legge già in vigore. Ora, dando per assodato che l’impiegato accetti il pagamento in misura ridotta – non è così scontato, nemmeno in presenza di una Legge Regionale – possiamo dirci certi che le leggi regionali ancora vigenti, non siano abrogate di lì a poco? E se fossero abrogate, quando entrerebbero in vigore, forse a partire dalla Legge Nazionale a cui si riferiscono (30 dicembre 2014)? In quel caso saremmo in mora? E se la Corte Costituzionale dovesse decidere di cassare le Leggi Regionali? Anche in questo caso, dunque, non possiamo essere certi di aver fatto la scelta corretta.
 
Rimandare il pagamento – Potremmo semplicemente andare al bar, lasciando perdere ACI, Poste e affini. La scelta a prima vista meno opportuna eppure, dato che la situazione di incertezza non consente di effettuare serenamente il pagamento della tassa di circolazione, questa potrebbe essere la soluzione scelta da molti appassionati. Ricordiamo infatti che, nel caso il pagamento venga effettuato con ritardo rispetto alla scadenza indicata, sono previste le seguenti relativamente modiche sanzioni:
– entro 15 giorni dalla scadenza: +3%
– dal sedicesimo giorno a un anno: +3,75%
– oltre l’anno: 30%
 
Insomma, molti appassionati potrebbero attendere gli eventi, preferendo una sanzione certa, ma minima, piuttosto che prendere una decisione avventata e potenzialmente controproducente.
 
La situazione nel dettaglio
Il nostro piccolo divertissement sopra descritto non si discosta molto dalla situazione reale, ma è giusto precisare che le circostanze sono ovviamente più complesse di quanto si possa dire in poche righe. Il nostro consiglio perciò, oltre a quello di attendere, se possibile, lo sviluppo degli eventi, è di tenersi il più possibile informati sulla situazione della propria Regione di appartenenza.
A tal proposito Il RIVS ha predisposto un documento che fotografa lo stato dell’arte alla data odierna (30 gennaio 2015), sperando che vi sia utile per comprendere quali soluzioni adottare in base alla vostra residenza.
 
Per saperne di più clicca qui. 
 
Consulenza gratuita RIVS
Inoltre, data la situazione di particolare incertezza, il Registro ha deciso che il servizio di consulenza gratuito, normalmente riservato ai soci RIVS, sarà disponibile per tutti gli appassionati che richiedano informazioni specifiche sulla propria posizione fiscale. A tal fine sarà sufficiente inviare una mail a infotributi@rivs.it indicando il tipo di veicolo, l’anno di immatricolazione e la regione di residenza del proprietario.
Anche i vostri contributi sono ovviamente i benvenuti. Potete metterci al corrente della vostra situazione, o delle novità di cui venite a conoscenza, sempre scrivendo una mail a infotributi@rivs.it
 

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