Anche i club veneti di auto storiche in difesa della legge regionale impugnata dal Governo alla Corte Costituzionale.
Il 4 ottobre è un giorno importante per le auto e moto d’epoca youngtimer in possesso dei collezionisti veneti. La Corte Costituzionale si pronuncerà infatti sul ricorso promosso dal Governo contro la legge della Regione Veneto, che aveva ripristinato le agevolazioni per i veicoli ultraventennali di interesse storico, dopo che queste erano state tolte dallo Stato ad inizio 2015.
La Regione Veneto era infatti intervenuta in difesa dell’interesse alla conservazione dei beni culturali rappresentati dai veicoli storici con la legge 6/2015, stabilendo che quelli iscritti agli enti individuati dall’art. 60 del Codice della Strada e a RIVS – Registro Italiano Veicoli Storici – in quanto di interesse storico o collezionistico in ragione del loro rilievo industriale, sportivo, estetico o di costume – potessero continuare godere delle agevolazioni sul bollo in vigore fino al 2014. Il Governo, tuttavia, rivendicando il carattere esclusivo del potere legislativo statale in materia di tassa automobilistica, ha impugnato la legge regionale.
La sfida è di quelle titaniche (una sentenza di luglio, in casi analoghi, ha già dichiarato incostituzionali le leggi di Basilicata e Umbria), ma la Regione Veneto non sarà lasciata sola in questa battaglia.
Nel giudizio sono infatti intervenuti anche rappresentanti della società civile veneta, come l’Associazione di auto storiche Historic Wells club ed un suo associato, proprietario di una Lancia Delta HF integrale, auto dal passato agonistico eccezionale, nota per aver vinto ben 5 campionati del mondo consecutivi rally costruttori a cavallo degli anni ’80 e ’90. Un’iniziativa processuale il cui valore è condiviso anche da RIVS, essendo in gioco molto di più di un’asettica questione contabile nel rapporto tra Stato e Regione: sono tanti, invero, i modelli italiani di automobili con più di vent’anni, famosi in tutto il mondo, che anziché essere considerati patrimonio nazionale, come accade negli altri Stati europei, sono invece soggetti a tassazione come se fossero nuovi, incentivando così la loro rottamazione o la svendita all’estero con conseguenti danni per l’erario e per l’economia italiana ben maggiori dei pochi spiccioli introitati con l’imposizione della tassa di circolazione.
E’ stato pertanto chiesto alla Corte di valutare la ragionevolezza dell’art. 1, comma 666 della legge 190/2014 che, solo per motivi di cassa, ha ritenuto di poter semplicemente eliminare l’agevolazione fiscale che era stata sino a quel momento accordata a tali veicoli ultraventennali.
Dall’imminente giudizio della Corte Costituzionale tutti gli appassionati si aspettano dunque giustizia, con una sentenza che riconosca alle auto di interesse storico il valore di vero e proprio patrimonio culturale del Paese, da non penalizzare ingiustamente con scelte legislative statali non sufficientemente meditate. Del resto, tanto la Corte di Cassazione quanto la Consulta, hanno sottolineato più volte che una disciplina fiscale di favore, in questo ambito, non rappresenta mai un privilegio, ma soltanto una sorta di “equa compensazione” per i pregiudizi e gli oneri di conservazione che gravano sui proprietari dei beni culturali, incidendo conseguentemente sulla relativa capacità contributiva.
Indipendentemente dalla sentenza, però, riteniamo comunque doveroso che il Governo, preso atto del carattere inutile e controproducente della penalizzazione fiscale dei veicoli storici youngtimer e soprattutto dell’esistenza, ormai, di una intollerabile e irreversibile disparità di trattamento in materia – in altre regioni, quali la Lombardia e l’Emilia-Romagna, l’esenzione fiscale a favore dei veicoli di interesse storico appartenenti a residenti continuerà a restare regolarmente in vigore non essendo state impugnate le leggi regionali che la concedono! Questo creerà una disparità tra i cittadini, rischiando di esporre l’Italia a una procedura d’infrazione europea – voglia adottare le misure di sua competenza per ripristinare da subito in tutto il territorio nazionale un uniforme trattamento esenzione fiscale per tutti i veicoli di interesse storico e collezionistico, adeguato alla finalità di tutela del patrimonio culturale.
In tale contesto variegato contesto, i club del veneto chiederanno ufficialmente al Presidente Zaia e al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, di rinviare l’udienza del 4 ottobre prossimo onde evitare di aumentare comunque, in un senso o nell’altro, la denunciata disparità di trattamento, in attesa di una riforma legislativa condivisa e soddisfacente.
I primi firmatari
Circolo Patavino Autostoriche
Lamborghini Club Italia
Historic Wheels Club Rovigo
Registro Italiano Veicoli Storici