Regione Piemonte: un passo indietro per le storiche youngtimer

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La notizia era nell’aria da tempo, e purtroppo non possiamo fare altro che confermarla: la Regione Piemonte ha abrogato la l.r. 23/03 che disciplinava i benefici fiscali per i veicoli ultraventennali.
Allineandosi dunque a quanto stabilito dalla famigerata Legge di Stabilità del 2015, la Regione ha così stabilito che potranno godere dei benefici fiscali solamente i veicoli che abbiano già compiuto i 30 anni dalla data di immatricolazione.

Una decisione che va in controtendenza con la grande sensibilità al tema dei veicoli storici dimostrata dalla Regione negli ultimi anni. Questa, assieme alla Lombardia, fu tra le prime amministrazioni regionali a comprendere i limiti del precedente art. 63 L.342/2000, provvedendo a introdurre meccanismi di liberalizzazione del settore, seguiti poi da altre Regioni, come l’Umbria e – da ultimo – anche il Veneto.

La nuova normativa, che subentrerà alla Legge abrogata,  a quanto pare, prevederà uno sconto del 10% rispetto alla tassa ordinaria, la stessa misura adottata in Toscana e Umbria, e sicuramente quella meno a rischio di eventuali impugnative da parte del Governo. Inoltre le certificazioni fin qui emesse dovrebbero comunque continuare a produrre effetti in merito all’esonero dai limiti della circolazione, continuando così a identificare la storicità dei veicoli (pure in assenza di una correlata esenzione fiscale).

La Regione Piemonte ha motivato la decisione presa per la necessità di allinearsi a quanto stabilito dalla precedente legge di stabilità. Una motivazione che ci lascia un po’ perplessi, poiché il ripristino del bollo per i veicoli sottoposti a fermo amministrativo, previsto dalla stessa Legge di Bilancio Regionale per il 2016, è misura che va in senso completamente opposto, negando un’esenzione che invece sussiste nella legislazione statale. Tuttavia, comprendiamo anche che la paura di eventuali ritorsioni e ricorsi dello stesso Governo, che con molta poca “sportività” sta accettando il ripristino delle agevolazioni da parte di altre Regioni.

Al di là di queste incongruenze, su cui non ci addentriamo non essendo materia di nostra competenza, RIVS ringrazia la Regione Piemonte che per tanti anni è stata esempio positivo di applicazione di normative liberali, che hanno consentito maggiore libertà per tutti gli appassionati e lo sviluppo di un fiorente movimento associativo su tutto il territorio regionale. Consideriamo inoltre la volontà di mantenere il 10% di sconto un piccolo spiraglio per un eventuale ripensamento futuro, e un segnale nei confronti del Governo e del grossolano errore che si sta commettendo da (ormai) due anni a questa parte.

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