A pochi metri dalla sede nazionale del RIVS, esattamente 124 anni fa, nasceva la prima casa automobilistica italiana, la "Miari & Giusti". L'azienda nacque dalla volontà di due giovani imprenditori veneti, gli ingegneri Giacomo Miari e Francesco Giusti Del Giardino, di costruire industrialmente la vettura mossa da motore a benzina, realizzata nello stesso anno da Enrico Bernardi. Per l'occasione venne acquistato l'opificio di via San Massimo a Padova, già sede del Lanificio Marcon, distrutto da un incendio nel 1892.
Nel 1882 Bernardi brevetta il modello di un motore a scoppio e lo applica ad un veicolo a tre ruote, in legno, per il figlio Lauro. Due anni più tardi Enrico realizza "Il primo veicolo con motore a benzina della storia" e lo presenta, lo stesso anno, all'Expo di Torino, ricevendo la medaglia d'oro.
Nel 1889 il salto di qualità, quando Bernardi mette in strada una vettura di 500 centimetri cubi con valvole in testa, carburatore a polverizzazione, lubrificazione forzata, silenziatore allo scappamento e refrigerazione ad acqua. Possedeva tre cambi di velocità, oltre la retromarcia. Due freni, uno a pedale, l’altro a mano. Velocità massima 35 km all’ora, velocità che gli permise di vincere le prime corse.
Nel 1894 veniva costituita la società "Miari & Giusti"di Via San Massimo per la costruzione del modello realizzato da Bernardi, ma a causa di problemi finanziari, qualche anno più tardi, fu messa in liquidazione, cambiando nome in Società Italiana Bernardi. Anche questa realtà durò poco. Infatti, dopo la realizzazione di un centinaio di esemplari, nel 1902 l'azienda chiuse definitivamente.
Nel 1902, a Verona, Giovanni Agnelli viene a sapere di Bernardi e, incuriosito, se lo fa presentare, approfondendo con lui gli aspetti tecnici e produttivi del progetto: inizia così la collaborazione e nasce la Società Fabbrica Italiana di Automobili di Torino (FIAT).
L’automobile comunque trova rapida diffusione nella città di Padova. Già nel 1903 in città si contavano 49 possessori di autovetture, tra cui ovviamente lo stesso Bernardi, il marchese Pietro Buzzaccarini, il conte Paolo Camerini, il conte Luigi Donà Dalle Rose; ma c’è anche una donna, la contessa Emma Treves Corinaldi.
A Padova la targa numero 1 viene assegnata alla Società in accomandita Cassis & C., la 2 a Enrico Bernardi, la 3 al conte Giacomo Miari de’ Cumani; ai primi titolari, in genere espressione della nobiltà, si affiancano professionisti, avvocati, industriali, clinici come il professor Felice Lussana, soprannominato “Girardengo” per via dei suoi grandi baffi a manubrio.
La vettura a tre ruote posseduta da Bernardi è attualmente esposta al "Museo di Macchine Enrico Bernardi" dell'Università di Padova insieme ad altri motori e modelli d'epoca, ancora perfettamente funzionanti dopo quasi 120 anni.
Didascalie
1. Enrico Bernardi guida sulle strade di Verona la prima auto a benzina del mondo
2. Opuscolo: Società in accomandita Miari & Giusti
3. Piccolo motore a benzina di Enrico Bernardi presentato all'Esposizione Nazionale del 1884 a Torino
4. Fabbrica Miari & Giusti di Via San Massimo a Padova