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Bollo ridotto per veicoli d’interesse storico: il ricorso in Commissione Tributaria

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Come i più attenti tra gli appassionati sapranno, RIVS ha più volte sottolineato con articoli e iniziative le incongruenze che sorgono da un’interpretazione restrittiva della Legge riguardante il bollo per i veicoli storici, cioè quelli che hanno tra i 20 e i 30 anni d’età.

Purtroppo, nonostante i successi ottenuti dal Registro sia a livello politico, sia a livello giuridico, in diverse regioni italiane è ancora oggi difficile poter ottenere la riduzione della tassa di proprietà e moltissimi appassionati, difatti,  vedono ancora respinte le proprie autocertificazioni, sentendosi richiedere l’attestato di datazione e storicità rilasciato dall’ASI per l’ottenimento dei benefici fiscali.

Proprio per questo è utile ricordare che, qualora la Regione non intendesse accettare l’autocertificazione, a favore del Contribuente interviene un ulteriore strumento messo a disposizione dalla legge per provare il possesso requisiti previsti e far valere i propri diritti per l’ottenimento dei benefici fiscali.
Parliamo del ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale (CTP).

I vantaggi che offre il ricorso in commissione tributaria sono notevoli:
– Costo. Il ricorso ha un costo molto contenuto che, pur variando a seconda dell’importo oggetto della contesa, normalmente sono si circa 30,00€ (da versare tramite modello F24) a cui vanno aggiunte le spese di spedizione tramite raccomandata A/R.
– Presentazione in proprio. Il ricorso in CTP può essere effettuato direttamente dal Contribuente senza doversi rivolgere ad un avvocato.
– Efficacia.  Dalla statistiche del Registro, a fronte di una presentazione corretta della documentazione, i casi dall’esito positivo sono preponderanti. Finora sono state documentate circa cinquanta sentenze che danno ragione alla tesi dell’autocertificazione.
– Valutazione imparziale. La decisione sulla contesa spetterà ad una commissione di giudici indipendenti ed esperti in materia fiscale e la Regione sarà costretta a motivare il motivo del rigetto dell’autocertificazione e delle ulteriori richieste di pagamento.
 

A fronte di tali vantaggi il ricorso presenta qualche inconveniente, che è bene segnalare:
– Dipendenza dall’accertamento. Il ricorso, essendo di fatto una risposta a un atto dell’Autorità, può essere presentato soltanto a seguito del ricevimento di un avviso di accertamento della propria Regione, che normalmente viene effettuato dopo 3 anni dalla data del versamento ridotto.
– Sanzioni. Stante quanto riportato al punto precedente, con l’avviso di accertamento la Regione richiederà, oltre al pagamento dell’intera quota del bollo, anche le sanzioni e gli interessi relativi maturati nel tempo d’attesa. Poiché i termini del pagamento delle sanzioni (60gg.) sono gli stessi di quelli previsti per il ricorso,  il Contribuente, pur presentando il ricorso, dovrà effettuare il pagamento della cartella di accertamento.

Ovviamente, in caso di esito positivo, al contribuente viene riconosciuto il rimborso della cartella di accertamento ingiustamente richiesta. Inoltre, lo stesso trattamento fiscale sarà applicato anche per gli anni successivi senza più bisogno di presentare ulteriori richieste all’Autorità.

Ancora più importante, in caso di esito favorevole, la sentenza avrà ricadute favorevoli per tutti gli appassionati, poiché la Regione vedrà screditata la propria interpretazione davanti ad una corte indipendente di giudici, e quindi difficilmente riuscirà a riproporla in situazioni fiscali simili.

In conclusione, RIVS ritiene che questo strumento sia senz’altro il più efficace per cominciare a far valere la propria posizione nelle varie regioni italiane, e per scardinare la prassi di un’interpretazione errata che costringe molti appassionati a rivolgersi (anche contro la propria volontà) all’ASI per richiedere l’attestato di datazione e storicità e, proprio per questo motivo, il Registro offre assistenza gratuita ai propri soci per la presentazione del ricorso.

Per richiedere la stesura del testo, o anche solo per chiedere consulenza in merito alla propria posizione contributiva, è sufficiente scrivere una e-mail all’indirizzo dedicato infotributi@rivs.it

Per richiedere la stesura del testo, o anche solo per chiedere consulenza in merito alla propria posizione contributiva, è sufficiente scrivere una e-mail all’indirizzo dedicato infotributi@rivs.it
Per saperne di più consigliamo infine di consultare i seguenti link:

RIVS – Bollo istruzioni per l’uso
Agenzia delle Entrate
 

A disposizione mettiamo inoltre questa breve guida al ricorso in commissione tributaria (clicca per scaricare)

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